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Detrazione sulla ristrutturazione edilizia: come funziona

Come indicare le spese nella dichiarazione dei redditi per ottenere la detrazione al 50%.

Si è parlato spesso di detrazione su ristrutturazione edilizia negli ultimi mesi. Tante notizie, troppe voci e ora questo argomento aleggia un po’ nel mistero, tra verità e fake news. Al contrario di quanto molte persone pensino, vi sono buone notizie per tutte quelle persone che vogliono ristrutturare casa fino al 2019.

La legge di bilancio, ha infatti permesso di poter prorogare le detrazioni fiscali, correlate anche a interventi di efficienza energetica, oltre al Bonus Verde (detrazione al 36%) e Bonus mobili (al 50% fino a 10mila euro). Nel Draft budgetary plan (Dbp) che è stato inviato dal governo alla Commissione europea, si parla anche di riqualificazione sismica ed energetica degli immobili statali. E infine si considerano anche le misure finanziarie su ecobonus e sisma bonus.

La detrazione IRPEF per le ristrutturazioni, era stata fissata al 36%; con l’Ecobonus inserito nel decreto legge 63 del 4 giugno 2013, più le successive leggi di stabilità, è stato possibile portarla al 50%, ma con un periodo limite con scadenza alla fine del 2018. Ma ora vi è un anno in più per poter approfittare di tale aiuto.

Come funziona la detrazione e chi può richiedere il bonus?

La detrazione può essere richiesta da queste figure:

  • Il proprietario dell’immobile;
  • Dall’inquilino;
  • Dai soci cooperativa;
  • Dagli imprenditori individuali se l’immobile non fa parte degli strumentali all’attività;
  • Soci di società semplici.

Questo bonus spetta anche al coniuge, ai figli e al convivente che detiene l’immobile, ma dovrà sostenere le spese pagando fatture con bonifici a lui intestati. Discorso analogo per tutti i parenti fino al terzo grado.

Che cosa cambia per la detrazione sulla ristrutturazione edilizia

Come detto, la data termine viene prorogata al 31 dicembre 2019, e riguarda la detrazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia fino al 50%. Tale restituzione di metà delle spese sostenute vien effettuata in 10 anni, con altrettante quote annuali.

Il discorso è analogo per gli interventi che i contribuenti decidono di fare per l’efficienza energetica: la proroga è al 31 dicembre 2019, con 10 quote annuali, ma con un valore inferiore (da 65% al 50%). I casi specifici che riguardano tale scelta sono legati alla operazioni di sostituzione degli infissi, impianti di climatizzazione invernale e schermature solari. Viene confermata per un altro anno anche la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici che sono di classe energetica elevata.

Dal 2018 vi è anche il nuovo bonus verde che riguarda i giardini, i balconi e i terrazzi.

Come si dichiarano le spese?

I contribuenti hanno la possibilità di sfruttare questo bonus, fino al 2019, andando a seguire i seguenti step:

  1. Inviare la comunicazione di inizio lavori con una raccomandata A/R che viene spedita all’ASL;
  2. Pagare i lavori e lavoratori per mezzo di bonifici bancari o postali, andando a inserire codice fiscale o partita IVA;
  3. Compilare la dichiarazione dei redditi.

Sono indispensabili i dati catastali dell’immobile dove saranno poi effettuate le ristrutturazioni. Tra le diverse documentazioni richieste, vi sono le autorizzazioni del lavoro, le ricevute di pagamento IMU, la domanda di accatastamento (qualora l’immobile non sia stato censito al Catasto) e il consenso del proprietario dell’immobile.

Si passa poi alle fatture o ricevute fiscali di quanto si è speso, la comunicazione ASL con inserita la data di inizio lavori.

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